KOJORYU KARATE - lo stile per molti ma non per tutti?

In un'altra Nota del Blog ho iniziato a parlare del Kojoryu e delle sue radici più ancestrali. Prima di riprendere tale argomentazione, però, vorrei accennare ad un aspetto di notevole importanza storico-tecnica che riguarda lo stesso stile e può interessare tutti coloro che avrebbero piacere ad addentrarsi in esso, ossia la caratteristica unica del Kojoryu di essere un metodo che, a metà strada tra Shuri-te e Naha-te, ha natura propria ed è di facile approccio per chiunque provenga dagli altri stili di karate.

Spesso, soprattutto su alcuni noti libri storici, si inquadra il Kojoryu tra i metodi del cosiddetto Naha-te, per alcune sue caratteristiche tecniche quali l'utilizzo di un certo tipo di neko-ashi, o di tecniche vicine a quelle del Gojuryu come alcuni tipi di mawashi-uke, e addirittura della presenza di un Sanchin kata (che essendo a mano aperta è probabilmente più vicino a quello del Uechiryu).
Per contro, però, nel Kojoryu sono presenti alcuni kata tipici dello Shuri-te, in primis il Naifanchi nelle sue tre varianti (ichi, ni e san), e altre forme che nelle scuole dello Shorinryu sono considerate tipiche e fondamentali.

In realtà, dunque, sarebbe più corretto non identificare il Kojoryu come uno stile da inserire nel Naha-te o nello Shuri-te che sia, bensì identificarlo, più precisamente, come un sistema a sé stante, e per motivi storici e per fattori tecnici.


Ora, poniamo alcuni punti fermi per capire rapidamente meglio ove questa Nota vuole arrivare:

  1. il metodo antenato del Kojoryu ebbe radici nel chuan-fa del Nord della Cina, così come abbiamo visto nella precedente Nota del blog, e precisamente nel metodo di combattimento utilizzato a corte dell'imperatore

  2. membri del clan Kojo studiarono anche sotto il guerriero Iwa, colui che insegnò puramente a Bushi Matsumura e che era un esperto di chuan-fa del Nord

  3. lo sviluppo del futuro Kojoryu avvenne anche nel Sud della Cina grazie agli insegnamenti di Wai Shin-zan, impartiti principalmente a Tatei Kojo, che era esperto degli stili di Tigre, Drago e Gru

  4. è risaputo che Funakoshi iniziò lo studio sotto i Kojo praticando il Suparinpe kata, ma pare che tale addestramento durò molto poco

  5. lo stesso avvenne per Uechi Kanbun che venne addestrato per poco tempo nel dojo dei Kojo nel Fukien prima di prendere la propria strada, e pare gli venne insegnato un Sanchin a mano aperta

  6. l'ultimo caposcuola, ossia Kafu Kojo, praticava anche kata dello Shuri-te, probabilmente appresi da Hanashiro Chomo, anche se li modificò leggermente per avvicinarli a quelli praticati da Choshin Chibana, proprio in suo onore essendo molto amici; Kafu ebbe anche licenza d'insegnamento nello Shuri-te

  7. l'attuale erede morale del Kojoryu, Shingo Hayashi, pratica i kata di Shuri-te che gli sono stati trasmessi da Kafu, ossia: Naifanchi, Paisai, Chinto, Jion, Sesan e Kushanku; lo stesso Hayashi Sensei è in possesso di licenza d'insegnamento dello Shuri-te rilasciata da Kafu Kojo, e una volta mi disse " ... Kojoryu and Shuri-te have the same principles but Kojoryu is more difficult to understand ..."

  8. l'attuale erede della linea Shinzanryu (Koshinkan), Takaya Yabiku pratica anch'egli kata dello Shuri-te all'interno del sistema, convertendoli nella versione del Matsumura Seito Shorinryu, essendo stato allievo di Hohan Soken, ma pratica altresì alcuni kata di Hakutsuru-ken estremamente vicini alle forme del Naha-te maggiormente conosciute, come ad esempio un tipo di kata che egli chiama Fukien Sanchin. Yabiku Sensei mi disse una volta "... Kojoryu and Gojuryu (intendendo però il Naha-te) were together in the past ..." e ancora " ... Shuri-te (intendendo la linea di Soken) is very important, it's bujutsu and it's very similar to Kojoryu ..."

  9. quando osservo, infatti, i kata di linea Shinzanryu noto notevoli elementi in comune con stili del Naha-te, mentre in quelli del Kojoryu propriamente detto noto maggiormente elementi dello Shuri-te

  10. nella pratica sotto entrambi i Sensei, mi è stato spiegato che all'interno del sistema vengono utilizzati kata di Shuri-te e/o di Naha-te a fini propedeutici, cioè per impostare il praticante novizio e ancora in formazione di base, su strategie e tecniche fondamentali che servono a preparare il terreno per lavorare adeguatamente sui kata di famiglia (ossia Tenkan, Kukan, Chikan, Hakko, Hakuryu e Hakkaku); in genere, tali kata di famiglia vengono insegnati quando il praticante ha realizzato già il I Dan nel karate (indipendentemente dalla linea specifica).


Io stesso non ho avuto alcuna difficoltà ad iniziare la pratica del Kojoryu • Shinzanryu provenendo contemporaneamente dal Matsumura Shorinryu e dal Gojuryu; sono riuscito facilmente ad introitare le "idee strategiche" del sistema e che sono in comune con questi due stili, dopodiché la memorizzazione dei kata di famiglia e la comprensione dei loro bunkai mi è risultata di facile approccio avendo la padronanza delle suddette basi, logicamente il mio studio va avanti e l'approfondimento è costante sotto il Sensei e attraverso un'analisi dei kata fatta anche in solitaria, praticandoli quotidianamente.

Ora, dai punti individuati sopra è facile dedurre come il sistema Kojoryu sia di facile approccio per coloro che provengono da altri stili, indipendentemente che si tratti di praticanti di linea Shuri-te o di linea Naha-te, proprio perchè all'interno del metodo Kojoryu vi sono kata di entrambe le linee che fungono da propedeutica per il lavoro specifico successivo. Attenzione! Ovviamente ho detto che l'approccio al Kojoryu è facile, ma non la padronanza totale e rapida dello stile stesso, in quanto come dicono il mio Sensei esso possiede una quintessenza che solo attraverso una pratica costante dei kata tipici si può scoprire.

Allora, potrebbe essere il Kojoryu uno stile per molti ma non per tutti?